fonte: www.libertycalcio.comLIBERTY: Fusco, Tridente, Zaccaro, Menga, Traversa (18’ st Moramarco), Visceglia, Lovergine, Parente (1’ st Loseto, 32’ st Damiani), Carminati, Carlucci, Suarez. A disp. Loporchio, Portoghese, Grazioso, Mongelli. All. Catalano. OSTUNI: Palmieri, Matera, De Cesare, Monaco, Amato, Trovato, Piscopo (4’ st Barnaba), De Cerchio, De Benedictis, Tenzone, Grieco. A disp. Minno, Toscano, Miccoli, Blasi, Kreshpa, Zammillo. All. Carbonella. ARBITRO: Doronzo di Barletta. RETE: st 10’ (rig.) De Benedictis. NOTE: ammoniti Fusco, Carlucci e Menga per il Liberty, De Cesare, Tenzone, Amato e Monaco per l’Ostuni. Al 39’ st espulso Carbonella per proteste. Calci d’angolo 4-2 per il Liberty.
Dopo aver battuto il Casarano a ottobre, di giovedì sera, l’Ostuni si prende la soddisfazione di battere anche il Liberty, di marzo, di domenica pomeriggio e stavolta a domicilio. I brindisini espugnano il Della Vittoria. Non era riuscito a nessuno, finora. E’ infatti la prima sconfitta interna per il Liberty. Che, con il -10 subito per mano dei gialloblù, rinunciano ad ogni speranza di riagguantare il Casarano, anche la più irragionevole. Demolendo il Corato dal canto suo la capolista salentina saluta la compagnia e vola in D, lanciando un messaggio chiaro e forte a tutto e tutti: andiamo in Interregionale con pieno merito, caso Striano o no, 2 punti con il Copertino o no. Il Liberty si arrende allo strapotere della Virtus e alla partita pressoché perfetta dell’Ostuni. Vincenzo Carbonella deve fare a meno di Porro ed è costretto a portare Zammillo in panchina; per la difesa non dispone di Ciaramitaro, squalificato. Schiera Palmieri tra i pali, i tetragoni David Trovato e Marzo Amato al centro della difesa, Matera e De Cesare esterni. Il resto della formazione è l’ormai classico 2+2+2: Monaco e De Cerchio sono i due mediani, Grieco e Piscopo i due laterali, Tenzone e De Benedictis i due attaccanti, con il barese libero di muoversi su tutto il fronte offensivo e il bomber siciliano pronto a evidenziare qualche incongruenza nel centro della retroguardia barese. Catalano (nella foto) deve fare a meno di Palazzo e questo causa enormi problemi su una delle due fasce, nella circostanza quella destra, praticamente inutilizzata per tutto l’incontro. Lo schieramento è più o meno speculare a quello avversario: un portiere juniores, Fusco, due centrali arcigni, Zaccaro e Traversa, coppia più o meno inedita, due laterali come Tridente e Visceglia. In mezzo Parente è il pilone, Menga e Carlucci pronti a correre e costruire. Il laterale a destra (e qui cominciano i problemi) è Lovergine, la coppia di attaccanti è tutta sudamericana, con il brasiliano Carminati e l’argentino Suarez, entrambi in edizione ridotta. Il tecnico biancazzurro varierà più volte le geometrie sul terreo spelacchiato dell’impianto di via di Maratona. Vedremo. Nel santuario barese del calcio è sfida da alta classifica, ma il clima è dopolavoristico, con la sola ossessione di un tamburo fuori del tempo e spesso fuori tempo, che rintrona a intermittenza le poche decine di spettatori presenti al riparo della tribuna coperta. Ci vogliono 12’ per assistere a un’azione degna di nota: sponda di Carminati per la battuta di prima intenzione di Menga non lontana dal palo alla destra di Palmieri. Al 21’ in fotocopia dalla parte opposta: De Benedictis di petto indietro per Salvatore Monaco il cui tiro è di non molto fuori bersaglio. Poi ancora una periodo di sonnolenza interrotto da un’acrobazia riuscita a Suarez tranne che nella mira: la palla finisce alta. Il Liberty torna in campo senza Parente. Capitan Menga s’incarica ora di dirigere le operazioni. La manovra resta farraginosa. Quella dell’Ostuni, niente di che, è tuttavia più lineare, sempre allal ricerca della sponda di De Benedictis, del tocco di Tenzone, del dribbling di Piscopo a destra (rare volte a destra; tuttavia il foggiano va a ritmi alterni). Sull’ex Cerignola va Zaccaro, spostato a sinistra, con Tridente centrale con Traversa e Lovergine abbassato sul fronte destro e Visceglia a spingere a sinistra, accade poco finché non entra Loseto, che, pur confusionario, quantomeno vivacizza una manovra asfittica che si conclude quasi sempre nella velleitaria azione di Carminati e nelle recriminazioni contro tutto e tutti di Suarez. Ma intanto arriva il gol: Tenzone trova il varco giusto per infilarci Piscopo. L’ex Bisceglie anticipa Fusco in uscita e qui scatta il dilemma di sempre: contatto o no? E se il portiere ha toccato l’attaccante, questi ha cercato il corpo dell’estremo a terra o no? Per fortuna che a decidere c’è l’arbitro. Il barlettano Doronzo (buona la sua direzione, anche se continua a fischiare con un po’ di ritardo) opta per il calcio di rigore. In questo caso fa una cosa sbagliata: corre prima ad ammonire il portiere e poi a indicare il dischetto. Un grave errore di grammatica in una decisione che ci può stare. Non fa errori invece Angelo De Benedictis: il siciliano spiazza Fusco nonostante la palla rimbalzi male sul terreno accidentato dello stadio dell capoluogo. Il Liberty cambia passo, memore di altre circostanze in cui gli è riuscito il ribaltone (come all’andata). Zaccaro (è il 13’) calcia forte da 40 metri, la palla piove sulla traversa. Si capisce che tutto è molto difficile. Calcio d’angolo di Loseto (15’), Carlucci colpisce di testa, alto. Si ripete il molfettese 2’ dopo, stavolta l’inserimento è perfetto su punizione, la mira incredibilmente alta. Traversa, più volte spintosi a cercar fortuna in avanti, viene richiamato in panchina: non è per nulla convinto, anche se saluta Catalano. Moramarco va a piazzarsi a destra. Il tecnico barese s’è accorto che la squadra è un’anatra zoppa. Non cambierà granché. Loseto crossa ancora da sinistra (è il 22’), lo stacco di Suarez è stranamente timido, la palla schizza alta. Era l’occasione per il pareggio. Loseto accusa un problema muscolare, dentro Damiani, impalpabile come tutti gli under del Liberty versione prima domenica di marzo. L’ultima palla gol arriva al 35’: punizione lunga, doppio colpo di testa, palla a Carminati che si libera davanti a Palmieri che esce tempestivamente dai pali e impatta il tiro del paulista. Ancora il portiere classe ’90 è bravo poco dopo su una punizione dalla distanza di Zaccaro. La spinta del Liberty si esaurisce, l’Ostuni controlla senza altre difficoltà. Carbonella si becca l’ormai periodica espulsione, Barnaba va a fare il centravanti, con De Benedictis che arretra a copertura del centrocampo. Il Casarano se ne va. Liberty e Ostuni, chissà, si danno appuntamento per la doppia finale dei playoff.
Dopo aver battuto il Casarano a ottobre, di giovedì sera, l’Ostuni si prende la soddisfazione di battere anche il Liberty, di marzo, di domenica pomeriggio e stavolta a domicilio. I brindisini espugnano il Della Vittoria. Non era riuscito a nessuno, finora. E’ infatti la prima sconfitta interna per il Liberty. Che, con il -10 subito per mano dei gialloblù, rinunciano ad ogni speranza di riagguantare il Casarano, anche la più irragionevole. Demolendo il Corato dal canto suo la capolista salentina saluta la compagnia e vola in D, lanciando un messaggio chiaro e forte a tutto e tutti: andiamo in Interregionale con pieno merito, caso Striano o no, 2 punti con il Copertino o no. Il Liberty si arrende allo strapotere della Virtus e alla partita pressoché perfetta dell’Ostuni. Vincenzo Carbonella deve fare a meno di Porro ed è costretto a portare Zammillo in panchina; per la difesa non dispone di Ciaramitaro, squalificato. Schiera Palmieri tra i pali, i tetragoni David Trovato e Marzo Amato al centro della difesa, Matera e De Cesare esterni. Il resto della formazione è l’ormai classico 2+2+2: Monaco e De Cerchio sono i due mediani, Grieco e Piscopo i due laterali, Tenzone e De Benedictis i due attaccanti, con il barese libero di muoversi su tutto il fronte offensivo e il bomber siciliano pronto a evidenziare qualche incongruenza nel centro della retroguardia barese. Catalano (nella foto) deve fare a meno di Palazzo e questo causa enormi problemi su una delle due fasce, nella circostanza quella destra, praticamente inutilizzata per tutto l’incontro. Lo schieramento è più o meno speculare a quello avversario: un portiere juniores, Fusco, due centrali arcigni, Zaccaro e Traversa, coppia più o meno inedita, due laterali come Tridente e Visceglia. In mezzo Parente è il pilone, Menga e Carlucci pronti a correre e costruire. Il laterale a destra (e qui cominciano i problemi) è Lovergine, la coppia di attaccanti è tutta sudamericana, con il brasiliano Carminati e l’argentino Suarez, entrambi in edizione ridotta. Il tecnico biancazzurro varierà più volte le geometrie sul terreo spelacchiato dell’impianto di via di Maratona. Vedremo. Nel santuario barese del calcio è sfida da alta classifica, ma il clima è dopolavoristico, con la sola ossessione di un tamburo fuori del tempo e spesso fuori tempo, che rintrona a intermittenza le poche decine di spettatori presenti al riparo della tribuna coperta. Ci vogliono 12’ per assistere a un’azione degna di nota: sponda di Carminati per la battuta di prima intenzione di Menga non lontana dal palo alla destra di Palmieri. Al 21’ in fotocopia dalla parte opposta: De Benedictis di petto indietro per Salvatore Monaco il cui tiro è di non molto fuori bersaglio. Poi ancora una periodo di sonnolenza interrotto da un’acrobazia riuscita a Suarez tranne che nella mira: la palla finisce alta. Il Liberty torna in campo senza Parente. Capitan Menga s’incarica ora di dirigere le operazioni. La manovra resta farraginosa. Quella dell’Ostuni, niente di che, è tuttavia più lineare, sempre allal ricerca della sponda di De Benedictis, del tocco di Tenzone, del dribbling di Piscopo a destra (rare volte a destra; tuttavia il foggiano va a ritmi alterni). Sull’ex Cerignola va Zaccaro, spostato a sinistra, con Tridente centrale con Traversa e Lovergine abbassato sul fronte destro e Visceglia a spingere a sinistra, accade poco finché non entra Loseto, che, pur confusionario, quantomeno vivacizza una manovra asfittica che si conclude quasi sempre nella velleitaria azione di Carminati e nelle recriminazioni contro tutto e tutti di Suarez. Ma intanto arriva il gol: Tenzone trova il varco giusto per infilarci Piscopo. L’ex Bisceglie anticipa Fusco in uscita e qui scatta il dilemma di sempre: contatto o no? E se il portiere ha toccato l’attaccante, questi ha cercato il corpo dell’estremo a terra o no? Per fortuna che a decidere c’è l’arbitro. Il barlettano Doronzo (buona la sua direzione, anche se continua a fischiare con un po’ di ritardo) opta per il calcio di rigore. In questo caso fa una cosa sbagliata: corre prima ad ammonire il portiere e poi a indicare il dischetto. Un grave errore di grammatica in una decisione che ci può stare. Non fa errori invece Angelo De Benedictis: il siciliano spiazza Fusco nonostante la palla rimbalzi male sul terreno accidentato dello stadio dell capoluogo. Il Liberty cambia passo, memore di altre circostanze in cui gli è riuscito il ribaltone (come all’andata). Zaccaro (è il 13’) calcia forte da 40 metri, la palla piove sulla traversa. Si capisce che tutto è molto difficile. Calcio d’angolo di Loseto (15’), Carlucci colpisce di testa, alto. Si ripete il molfettese 2’ dopo, stavolta l’inserimento è perfetto su punizione, la mira incredibilmente alta. Traversa, più volte spintosi a cercar fortuna in avanti, viene richiamato in panchina: non è per nulla convinto, anche se saluta Catalano. Moramarco va a piazzarsi a destra. Il tecnico barese s’è accorto che la squadra è un’anatra zoppa. Non cambierà granché. Loseto crossa ancora da sinistra (è il 22’), lo stacco di Suarez è stranamente timido, la palla schizza alta. Era l’occasione per il pareggio. Loseto accusa un problema muscolare, dentro Damiani, impalpabile come tutti gli under del Liberty versione prima domenica di marzo. L’ultima palla gol arriva al 35’: punizione lunga, doppio colpo di testa, palla a Carminati che si libera davanti a Palmieri che esce tempestivamente dai pali e impatta il tiro del paulista. Ancora il portiere classe ’90 è bravo poco dopo su una punizione dalla distanza di Zaccaro. La spinta del Liberty si esaurisce, l’Ostuni controlla senza altre difficoltà. Carbonella si becca l’ormai periodica espulsione, Barnaba va a fare il centravanti, con De Benedictis che arretra a copertura del centrocampo. Il Casarano se ne va. Liberty e Ostuni, chissà, si danno appuntamento per la doppia finale dei playoff.
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