
Quinta vittoria consecutiva. Il Nardò regola il Bisceglie con un goal per tempo. Apre De Benedictis, raddoppia Moreno con un goal brasileiro. Un Nardò sicuro e compatto aggancia il settimo posto.
NUOVA NARDO’ CALCIO: Bassi (Di Marco 45’ s.t.), De Padova, Collaro, Moreno, Citto, Esposito, Elia, Verdesca (Patera 14’ s.t.), Saracino, Tartaglia, De Benedictis (Polo 40’ s.t.). In panchina: Mastria, Scigliuzzo, Ingrosso, Colapietro. All. Longo.
BISCEGLIE: Cagnazzo, Frappampina (Lestingi 3’ s.t.), Cellammaro, Moreo (De Toma 32’ s.t.), Santoli, Lasalandra, Malerba, Sardella, Di Pinto, Lanave, Pasculli (Medico 1’ s.t.). In panchina: Grondona, Di Pierro, Mennuni, Balducci. All. Columbo.
ARBITRO: Summa di Taranto.
MARCATORI: De Benedictis 11’ p.t., Moreno 15’ s.t.
NOTE: ammoniti Esposito e Lasalandra. Angoli 4-2 per il Bisceglie.
NARDO': Il Nardò di Alessandro Longo è ormai una fabbrica che produce successi a getto continuo. Quello colto ai danni di uno spaesato Bisceglie, che teoricamente doveva giocarsi le ultime chance di agganciare la zona spareggi, è il quinto consecutivo e vale il settimo posto in classifica. Una enormità se si ripensa alla difficilissima gestazione della stagione e ad un campionato iniziato in pratica con otto giornate di ritardo. Una vittoria impregnata di tenacia, aggressività e brillantezza. Un successo spianato da un pasticcio difensivo biscegliese, prontamente sfruttato da un De Benedictis nella circostanza furbo e opportunista e poi messo al sicuro da un Moreno davvero capace di inventare un gran gol. Risultato dunque sbloccato abbastanza presto, così da disinnescare l’unico interrogativo della vigilia, vale a dire di come il Nardò sarebbe stato in grado di rimediare all’assenza di un attaccante con le caratteristiche di Di Rito, abile nel tenere palla, far alzare la squadra e mettere pressione alle difese avversarie, oltre che dotato di un fiuto del gol davvero invidiabile.
Tocca a Saracino, per una domenica, calarsi nella parte di punto di riferimento avanzato. E l’unico ex dell’incontro, pur sapendo di condannarsi ad una partita di grande sacrificio svolge un lavoro oscuro con abnegazione e generosità. In extremis c’è il recupero di Esposito, mentre per completare il quartetto difensivo Longo preferisce De Padova a Mastria sulla fascia destra. Il Bisceglie rinuncia in avvio a Medico e si affida in avanti a Lo Pinto e Lanave, una coppia di attaccanti che fanno dell’agilità e della velocità la loro arma migliore. Chiara l’intenzione di Columbo di votarsi ad una gara di contenimento per poi puntare sulle ripartenze.
Il giovanissimo attaccante tascabile nerazzurro si mette già in evidenza al 3’, quando punta il diretto avversario e trova lo spiraglio per chiamare in diagonale Bassi alla deviazione in angolo. Il Nardò sembra ancora nella fase di metabolizzazione dell’assenza di Di Rito, quando trova il gol con il rapacissimo De Benedictis. L’attaccante esterno siciliano prima ruba palla sulla trequarti, poi si invola verso Cagnazzo in disperata uscita e lo scavalca con un pallonetto che va ad infrangersi all’incrocio dei pali. La grande occasione sembra sfumata, ma è Frappampina a combinare la frittata. Quando il pallone torna in campo il terzino biscegliese se lo ritrova fra i piedi e cincischia a tal punto da farsi sorprendere dallo stesso De Benedictis, che nel frattempo gli piomba alle spalle, di operare la deviazione vincente.
La reazione ospite, benché per la squadra di Columbo si tratti dell’ultima spiaggia, non è per nulla rabbiosa. L’unico nerazzurro in palla sembra Pasculli, che dà filo da torcere a De Padova. Gioca a tutto campo, pur partendo da sinistra, il n° 11 barese e al 18’ si inserisce centralmente su un invito di Di Pinto, ma entrato in area il suo rasoterra è troppo centrale per impensierire Bassi. E mentre il Nardò, pago del vantaggio e incoraggiato dalla pochezza del Bisceglie, sembra concedersi un attimo di respiro e qualche insolita disattenzione, tocca ancora a Pasculli prodursi in una percussione, finalizzata dopo uno scambio con Lanave, con un tiro da posizione decentrata.
Grande è la sorpresa, in avvio di ripresa, di non rivedere in campo Pasculli, sostituito da Medico. Columbo passa ad un 4-2-3-1, ma perché il Bisceglie riesca a farsi pericoloso, bisogna attendere un errore in disimpegno di Moreno. Cattura palla Lestingi, che lancia a rete Medico, ma a tu per tu con Bassi l’ex casaranese scarica sul reattivo portiere neretino. Il brasiliano allora decide di farsi perdonare l’errore e sceglie il modo migliore, regalando al Nardò il raddoppio con una vera e propria prodezza balistica. Il regista granata (15’) ruba palla agli avversari sulla trequarti, si invola verso l’area avversaria e dai 20 metri fa partire un sinistro al fulmicotone, che lascia di sasso Cagnazzo. Il sudamericano diventa così il dodicesimo marcatore stagionale del Nardò.
E’ l’ennesima perla di un girone di ritorno impressionante non solo per qualità fisiche e caratteriali ed equilibri tattici, ma anche per le doti tecniche di un gruppo che ha avuto il merito di non mollare mai. Incanalato definitivamente il match su un binario favorevole il Nardò si è goduto l’ennesima domenica di festa, concedendo un paio di opportunità ad un Bisceglie ormai rassegnato ad una sconfitta netta e indiscutibile. Una incursione di Cellammaro al 29’ sventata da Bassi in uscita e un inserimento centrale di Di Pinto che trova in Citto una sentinella inflessibile, tale da impedirgli la conclusione a pochi passi dalla porta. Quindi al fischio finale un’altra razione di festeggiamenti, in attesa del congedo definitivo contro lo Japigia del 29 marzo. E’ davvero un finale di stagione meraviglioso.
Michele Climaco
BISCEGLIE: Cagnazzo, Frappampina (Lestingi 3’ s.t.), Cellammaro, Moreo (De Toma 32’ s.t.), Santoli, Lasalandra, Malerba, Sardella, Di Pinto, Lanave, Pasculli (Medico 1’ s.t.). In panchina: Grondona, Di Pierro, Mennuni, Balducci. All. Columbo.
ARBITRO: Summa di Taranto.
MARCATORI: De Benedictis 11’ p.t., Moreno 15’ s.t.
NOTE: ammoniti Esposito e Lasalandra. Angoli 4-2 per il Bisceglie.
NARDO': Il Nardò di Alessandro Longo è ormai una fabbrica che produce successi a getto continuo. Quello colto ai danni di uno spaesato Bisceglie, che teoricamente doveva giocarsi le ultime chance di agganciare la zona spareggi, è il quinto consecutivo e vale il settimo posto in classifica. Una enormità se si ripensa alla difficilissima gestazione della stagione e ad un campionato iniziato in pratica con otto giornate di ritardo. Una vittoria impregnata di tenacia, aggressività e brillantezza. Un successo spianato da un pasticcio difensivo biscegliese, prontamente sfruttato da un De Benedictis nella circostanza furbo e opportunista e poi messo al sicuro da un Moreno davvero capace di inventare un gran gol. Risultato dunque sbloccato abbastanza presto, così da disinnescare l’unico interrogativo della vigilia, vale a dire di come il Nardò sarebbe stato in grado di rimediare all’assenza di un attaccante con le caratteristiche di Di Rito, abile nel tenere palla, far alzare la squadra e mettere pressione alle difese avversarie, oltre che dotato di un fiuto del gol davvero invidiabile.
Tocca a Saracino, per una domenica, calarsi nella parte di punto di riferimento avanzato. E l’unico ex dell’incontro, pur sapendo di condannarsi ad una partita di grande sacrificio svolge un lavoro oscuro con abnegazione e generosità. In extremis c’è il recupero di Esposito, mentre per completare il quartetto difensivo Longo preferisce De Padova a Mastria sulla fascia destra. Il Bisceglie rinuncia in avvio a Medico e si affida in avanti a Lo Pinto e Lanave, una coppia di attaccanti che fanno dell’agilità e della velocità la loro arma migliore. Chiara l’intenzione di Columbo di votarsi ad una gara di contenimento per poi puntare sulle ripartenze.
Il giovanissimo attaccante tascabile nerazzurro si mette già in evidenza al 3’, quando punta il diretto avversario e trova lo spiraglio per chiamare in diagonale Bassi alla deviazione in angolo. Il Nardò sembra ancora nella fase di metabolizzazione dell’assenza di Di Rito, quando trova il gol con il rapacissimo De Benedictis. L’attaccante esterno siciliano prima ruba palla sulla trequarti, poi si invola verso Cagnazzo in disperata uscita e lo scavalca con un pallonetto che va ad infrangersi all’incrocio dei pali. La grande occasione sembra sfumata, ma è Frappampina a combinare la frittata. Quando il pallone torna in campo il terzino biscegliese se lo ritrova fra i piedi e cincischia a tal punto da farsi sorprendere dallo stesso De Benedictis, che nel frattempo gli piomba alle spalle, di operare la deviazione vincente.
La reazione ospite, benché per la squadra di Columbo si tratti dell’ultima spiaggia, non è per nulla rabbiosa. L’unico nerazzurro in palla sembra Pasculli, che dà filo da torcere a De Padova. Gioca a tutto campo, pur partendo da sinistra, il n° 11 barese e al 18’ si inserisce centralmente su un invito di Di Pinto, ma entrato in area il suo rasoterra è troppo centrale per impensierire Bassi. E mentre il Nardò, pago del vantaggio e incoraggiato dalla pochezza del Bisceglie, sembra concedersi un attimo di respiro e qualche insolita disattenzione, tocca ancora a Pasculli prodursi in una percussione, finalizzata dopo uno scambio con Lanave, con un tiro da posizione decentrata.
Grande è la sorpresa, in avvio di ripresa, di non rivedere in campo Pasculli, sostituito da Medico. Columbo passa ad un 4-2-3-1, ma perché il Bisceglie riesca a farsi pericoloso, bisogna attendere un errore in disimpegno di Moreno. Cattura palla Lestingi, che lancia a rete Medico, ma a tu per tu con Bassi l’ex casaranese scarica sul reattivo portiere neretino. Il brasiliano allora decide di farsi perdonare l’errore e sceglie il modo migliore, regalando al Nardò il raddoppio con una vera e propria prodezza balistica. Il regista granata (15’) ruba palla agli avversari sulla trequarti, si invola verso l’area avversaria e dai 20 metri fa partire un sinistro al fulmicotone, che lascia di sasso Cagnazzo. Il sudamericano diventa così il dodicesimo marcatore stagionale del Nardò.
E’ l’ennesima perla di un girone di ritorno impressionante non solo per qualità fisiche e caratteriali ed equilibri tattici, ma anche per le doti tecniche di un gruppo che ha avuto il merito di non mollare mai. Incanalato definitivamente il match su un binario favorevole il Nardò si è goduto l’ennesima domenica di festa, concedendo un paio di opportunità ad un Bisceglie ormai rassegnato ad una sconfitta netta e indiscutibile. Una incursione di Cellammaro al 29’ sventata da Bassi in uscita e un inserimento centrale di Di Pinto che trova in Citto una sentinella inflessibile, tale da impedirgli la conclusione a pochi passi dalla porta. Quindi al fischio finale un’altra razione di festeggiamenti, in attesa del congedo definitivo contro lo Japigia del 29 marzo. E’ davvero un finale di stagione meraviglioso.
Michele Climaco
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